Vivere dentro un corpo osceno

Nella mente
non c’è più ragione
tutto diventa nebbia
anche il dolore

la mia bocca
si trasforma
è strumento di pena
più ingoio più espio

io
brutta, cattiva e inutile
punisco la mia anima
e ingoio me stessa

vivere dentro un’oscena carne le piaghe da sfregamento gli arrossamenti le
vesciche non arrivare non poter afferrare il dolore delle ossa  gli sguardi di disgusto
coprirsi solo di nero scomparire nel buio chiudersi in casa nascondere gli specchi
immaginarsi solamente il sogno a scolpire le costole levigare la pelle alleggerire i
passi la realtà le ossa scricchiolano le giunture fanno male il respiro è faticoso la
vergogna anche una montagna sulla schiena i piedi che fanno male  la volontà a
frustare il passo  forse la disperazione ti perdi la pipì si piagano le cosce la bocca
carnefice indossare una maschera che sorride pensare disperatamente pensare
che non è possibile che tutto debba finire tra il grasso la pietà e il disprezzo la
felicità ha bisogno di coraggio  per favore vi prego datemi la mano mamma e papà
vi prego vi prego  aiutatemi a trovare questo coraggio a trovare la soluzione voglio
essere bella voglio salire le scale camminare senza affanno senza la bava alla bocca
senza vergogna voglio essere amata diventare piccina tornare indietro tornare
tanto riprendermi i sogni riprendermi tutto  riprendermi riprendermi riprendermi

ora che il mostro non c’è più ricominciare tutto daccapo

nascere

rinascere

vivere

Cinzia Marulli è nata il 6 marzo 1965 a Roma dove vive e lavora.

Ultimi articoli

Il gusto del cinema

Probabilmente sono pochi i film in cui il cibo risulti completamente assente. D’altronde la macchina da presa insegue la vita

Read More »